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Nella prima parte dell’articolo dedicato al Currency Strength Meter (CSM) abbiamo analizzato i fattori macroeconomici che influenzano la forza di una valuta e abbiamo discusso dell’indice del dollaro DXY. In questa seconda parte dell’articolo entreremo nel dettaglio dei calcoli con cui viene analizzata la forza relativa delle valute. Infine vedremo come utilizzare il Currency Strength Meter (CSM) nella gestione di un portafoglio di un trading system.
Il Currency Strength Meter (CSM) è un indicatore che analizza la forza relativa delle valute confrontandole tra loro attraverso diversi tassi di cambio. Grazie a questo strumento, i trader possono facilmente identificare quale valuta stia performando meglio e quale, invece, stia mostrando debolezza. Il CSM si basa su calcoli matematici che comparano i tassi di cambio di diverse coppie di valute per determinare la forza relativa di una valuta. A livello matematico, il processo può essere semplificato in alcune fasi principali, che includono il calcolo della variazione dei tassi di cambio, la ponderazione di questi tassi e la determinazione finale della forza relativa di ciascuna valuta.
Per ogni coppia di valute, si calcola la variazione percentuale del tasso di cambio rispetto ad un periodo precedente.
Ad esempio, se il tasso di cambio EUR/USD era 1.1000 ieri e oggi è 1.1050, la variazione percentuale sarebbe:
Per ogni moneta che rappresenta l’economia di uno stato o di un’unione, si procede confrontando più coppie di valute in cui la stessa è coinvolta. Ad esempio, se si vuole calcolare la forza dell’euro (EUR), si dovrebbero considerare coppie come EUR/USD, EUR/GBP, EUR/JPY, ecc. Dopo aver calcolato la variazione percentuale di ogni coppia, si calcola la media delle variazioni per ottenere un indice di forza per quella valuta.
Se, ad esempio, la variazione percentuale per EUR/USD è 0.45%, per EUR/GBP è -0.10%, e per EUR/JPY è 0.20%, la forza media dell’euro sarebbe:
Alcuni sistemi di CSM calcolano una media ponderata delle coppie di valute, in base alla loro importanza relativa. Ad esempio, una coppia come EUR/USD potrebbe avere un peso maggiore rispetto a EUR/TRY (lira turca), perché il dollaro è una valuta più liquida e più scambiata.
Se si vuole ponderare il risultato precedente con i pesi (ad esempio, 0.5 per EUR/USD, 0.3 per EUR/GBP e 0.2 per EUR/JPY), il calcolo diventa:
La forza relativa dell’euro in questo caso sarebbe 0.235%.
L’esempio che verrà presentato si basa su una strategia di trading utilizzata da molti trader. L’obiettivo è mostrare un possibile approccio che, se applicato con criterio e dopo un’adeguata fase di backtesting, potrebbe rivelarsi profittevole. La strategia di trading funziona valutando l’indice CSM di una valuta rispetto ad un’altra.
Nell’esempio, sono stati individuati due segnali:
Tuttavia, senza un bias chiaro o un trend ben definito, si rischia di ottenere numerosi falsi segnali. Per ridurre questo problema, si può integrare un indicatore tecnico, come una media mobile esponenziale (EMA), per identificare la direzione del trend e migliorare l’affidabilità dei segnali. Se il prezzo dell’asset si trova al di sotto della media mobile, si prenderanno in considerazione solo trade long. Per considerare un ingresso long, si cerca una conferma chiara: GBP forte e AUD debole.
Nel mondo del trading automatico, gli algoritmi possono analizzare diversi indicatori per identificare opportunità di investimento.
Attenzione al contesto macroeconomico. Come tutte le strategie utilizzate nel trading automatico, questi approcci non tengono conto del contesto macroeconomico. Eventi come la comunicazione di dati macroeconomici, decisioni delle banche centrali o crisi di mercato possono influenzare i movimenti delle valute. Per questo motivo, è fondamentale applicare un’analisi macroeconomica durante la fase di monitoraggio per evitare di entrare a mercato in condizioni sfavorevoli.
Il Currency Strength Meter è uno strumento essenziale che i trader forex utilizzano quotidianamente per monitorare la forza delle valute. Tuttavia, come ogni strumento di analisi, non bisogna commettere l’errore di pensare che un valore troppo alto indichi automaticamente un’opportunità di vendita, o che un valore troppo basso significhi necessariamente un’opportunità di acquisto. Per essere realmente efficace, il Currency Strength Meter dovrebbe essere affiancato da analisi statistica, per valutare la solidità dei segnali nel tempo, oppure da un’analisi del trend e dei fattori macroeconomici, attraverso l’analisi fondamentale.
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